Molto spesso affrontiamo la vita con la nostra parte bambina in prima linea: ci offendiamo facilmente, facciamo i capricci, ci ribelliamo, ignoriamo chi prova a parlarci o, peggio, ci vendichiamo.
Questo accade perché dentro di noi c’è un “bambino interiore” che non è mai cresciuto del tutto, rimasto legato a vecchie ferite, paure e bisogni non soddisfatti.
Ma cosa significa davvero bambino interiore? È quella parte emotiva di noi che conserva il ricordo delle nostre prime esperienze di amore, rifiuto, gioia o dolore. Riconoscerlo e ascoltarlo è il primo passo per vivere meglio. Spesso, però, commettiamo un errore: lasciamo che il bambino diriga la nostra vita nei momenti meno opportuni.
Azioni concrete?
1. Riconoscilo: quando ti accorgi di reagire in modo impulsivo o eccessivo, chiediti: Chi sta agendo in me in questo momento? Probabilmente è il bambino che teme di essere rifiutato o non ascoltato.
2. Accoglilo: non reprimerlo. Abbraccia quella parte di te che ha bisogno di essere vista e amata. È importante ringraziare il bambino interiore: ti ha aiutato a sopravvivere e a imparare. Ora, però, puoi dirgli che non deve fare tutto da solo.
3. Scegli di vivere come un adulto: essere adulti non significa spegnere il bambino, ma usarlo in modo consapevole. Il bambino può essere una risorsa preziosa per vivere con leggerezza, creatività e gioia, ma solo se guidato dalla tua parte adulta, consapevole e responsabile.
Abbraccia il tuo bambino interiore, ringrazialo per il percorso fatto e scegli di vivere come un adulto consapevole. La leggerezza è più bella quando è una scelta, non una reazione. “Diventare adulti non significa perdere il bambino, ma insegnargli a danzare con la vita.”
Ringrazio la mia amica Ilaria per avermi dato la possibilità di realizzare questo video con la meravigliosa Viola! Insieme, portiamo un messaggio di luce.